lunedì 11 agosto 2014

Schettino e la gestione del panico

Non sono mai stata una che parla o pensa per stereotipi. Il "questa è l'Italia" mi ha sempre generato una sorta di sana tristezza. Ma oggi forse questa breve frase racchiude un po' tutto il marcio che c'è in giro. Pochi giorni fa la notizia che Francesco Schettino fosse salito in cattedra alla Sapienza mi ha fatto strabuzzare gli occhi. Ma quando ho letto che ha tenuto una lezione sulla "gestione del panico" mi è veramente caduto tutto quello che poteva cadermi.

Schettino, che ha portato l'Italia sui gradini più alti della vergogna è salito in cattedra in una delle Università più prestigiose del Bel Paese.
Un uomo, inteso come genere non come sostanza, che per una sua bravata o per far contenta la signorina di turno, ha non solo distrutto una nave da milioni di euro, non solo ha rovinato l'eco sistema di un'isola meravigliosa, ma cosa ben più grave ha ucciso 34 persone che erano su quella nave a godersi le meritate vacanze. 

Ma Schettino ha mai dimostrato vergogna per quello che ha fatto? Si è mai scusato, ha mai chiesto perdono a chi ha perso una persona cara? Ha mai chiesto scusa alla sua Nazione per averla fatta deridere da tutto il mondo? NO.

Non ha avuto neanche la decenza di tenere un profilo basso, nascondersi dalle telecamere, chiudersi anche per finta in un eremo a recitare il mea culpa. Oh no! Lui poverino era in giro per party a Ischia.

E noi (noi inteso come Sistema Italia) cosa facciamo? Lo invitiamo in Tv ( e a quanto pare da Salvo Sottile ha ricevuto quasi 60 mila euro), ci divertiamo a ricostruire la scena con i plastici di Vespa, lo seguiamo ovunque vada. 

Ma chiamarlo alla Sapienza a tenere una lezione sulla gestione del panico è veramente una cosa ridicola. E dire ridicola è riduttivo. Insomma cosa ne sa uno che ha messo il suo bel sedere al sicuro su uno scoglio mentre la sua nave affondava e non ha pensato minimamente di provare a salvare il salvabile? 
Che poi il suo legale, Cataldo Calabretta, intervenga dicendo che non era una lectio magitralis ma solo un commento ad un video sul naufragio della Costa Concordia,è al limite dell'assurdo.
Un capitano di una nave, con la sua responsabilità, invece di essere dietro le sbarre a marcire e a scontare i suoi giorni per quello che ha fatto, va in tv, in giro per l'Italia, e addirittura in un'Università. Quindi dovrebbe essere un esempio per le generazioni future. E poi ci lamentiamo di dove siamo arrivati.
E poi c'è gente che studia una vita, si fa un culo tanto, ed è costretta o ad andare all'estero o con due lauree, tre master a fare la cassiera (con tutto il rispetto per la categoria) a tempo determinato.

Fossi io la madre, la sorella di un passeggero che è annegato quella notte, che ha trovato la morte come un topo intrappolato, che si è reso conto della fine che stava facendo, non vorrei nulla da quell'uomo, se così si può definire tale. 

Schettino è la prova lampante di come siamo ridotti. Lodiamo i criminali, chi fa danni, chi uccide, chi genera solo stragi. Io fossi un parente di quei passeggeri non vorrei le sue scuse od eventualmente i suoi soldi. Io vorrei che Schettino una volta tanto facesse l'inchino giusto. Ai parenti delle vittime e a chi ha perso la sua vita.




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