martedì 16 luglio 2013

Io qui, tu lì




Io qui, tu lì.
Viviamo una vita parallela.
Ci svegliamo in letti diversi, 
sempre con un lato un po' più freddo, 
sempre con un paio d'occhi in meno da guardare.
Un caffè al volo quando va male 
o una tazza di latte con due biscotti da bagnare.
Viviamo in parallelo, tra una giornata di pioggia ed una di sole. 
Diversamente, allegramente, pesantemente 
ma viviamo e sudiamo questa vita 
che a volte abbracciamo per farla sembrare meno dura, 
altre, la prendiamo a calci 
per le tante prove che ti chiede di superare.
Viviamo una vita parallela tra alti e bassi, 
tra fegature e arrabbiature, 
tra sorrisi capovolti e risate fragorose, 
tra amicizie e passeggiate,
tra un cinema ed un piatto di spaghetti al pomodoro fresco. 
Viviamo bene nonostante la mancanza, 
nonostante la distanza, nonostante. 
Viviamo parallelamente tutto questo ed altro, 
ma l'amore, l'amore che abbiamo incollato addosso, 
di incontrarsi, non ha smesso mai. 

- cit- 

mercoledì 10 luglio 2013

Femminicidio

Femminicidio. Una parola brutta e con poco senso secondo me. Un omicidio è un omicidio indipendentemente da chi sia la vittima. 
Di donne ne muoiono fin troppe per causa di uomini che non hanno le palle per comportarsi da uomini e ammettere la fine di una amore per quanto questo sia stato immenso. Uomini che credono di avere il potere, il comando, la proprietà di una donna. Oggi ho letto l'ennesima storia. Ma è una storia che mi ha fatto più male del solito. Rosi, aveva 26 anni e viveva per il suo bimbo di soli due anni. Era il suo principe e come ogni mamma avrebbe fatto qualsiasi cosa per preservarlo dal male. Per l'ennesima volta ha aperto la porta al papà di quel bimbo, Benedetto. 
E Benedetto è entrato con la scusa di parlare ed invece ha tirato fuori un coltello e ha ucciso Rosi. Ma la sua cattiveria non ha avuto limite. Perchè la povera Rosi è morta davanti al suo piccolo principe che l'ha vegliata fino a quando non è arrivato il nonno.Rosi aveva fatto 6 denunce di stalking e nulla si era mosso. E non nascondiamoci dietro alla pazzia, al delirio di Benedetto. Non c'è follia che tenga che giustifichi un omicidio ma soprattutto un omicidio davanti ad un bambino di due anni, davanti a tuo figlio.
E non nascondiamoci neanche dietro ai contesti sociali e alle singole realtà. Questi fatti non sono isolati. Queste cose avvengono perchè c'è ancora un sistema "educativo" patriarcale e totalmente sessista che permette e giustifica che una donna sia un oggetto, una proprietà e che l'uomo se ne possa disporre a piacimento. 
Il mio pensiero è per questa mamma che è morta in questo modo assurdo, ma va soprattutto a quel povero bambino che avrà per sempre negli occhi e nella mente la sua mamma che muore e il suo papà che è diventato un orco cattivo. 
Benedetto, i suoi complici morali come i suoi amici e la sua famiglia che ben poco hanno fatto per evitare questa tragedia, possono benissimo ardere nel fuoco dell'inferno per sempre. 
E non parlatemi di pena rieducativa per Benedetto.Nessuna pena sarà mai rieducativa per quello che ha fatto. Pena di morte? No, sarebbe ripagarlo con la sua stessa moneta. Fosse per me io lo manterrei in vita lo stretto necessario per sopportare torture immani che mai ripagheranno quello che ha fatto a Rosi e a suo figlio. E chi parla di pena rieducativa, di incapacità di intendere di Benedetto si metta davanti a quel bambino e trovi le parole per togliergli dalla mente quello che ha visto e per dirgli che la vita è bella nonstante tutto.